Le parole chiave per la trasformazione digitale di successo

Le nostre "Cloudwords". Episodio 1: il dizionario.

"Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!", ammoniva Nanni Moretti in un suo film. Volando un po’ più in alto: “parla bene, pensa bene, agisci bene” è il principale motto e riassume la filosofia/religione zoroastriana, basata sugli insegnamenti del profeta Zarathuštra.

In qualsiasi progetto innovativo di traformazione digitale, capirsi è fondamentale per poter raggiungere i risultati straordinari a cui si ambisce senza intoppi ed in modo sostenibile. Abbiamo provato a giocare per trovare e definire una serie di parole per noi fondamentali in uno scenario progettuale dedicato alla trasformazione digitale. Siamo veramente sicuri che tutti gli stakeholders di progetto parlino e soprattutto comprendano la stessa lingua? Ecco il percorso che ci vuole portare al nostro Manifesto progettuale

Progetti e azioni sono costituiti da parole
'Parlare' è usato spesso in contrapposizione ad 'agire', le parole sono confrontate con i 'fatti'. Ma esistono davvero dei 'fatti' senza un discorso che li origina e li descrive. Nel nostro lavoro il prodotto finale può anche essere un software composto da migliaia di righe di codice, un hardware avanzatissimo. Ma il progetto che lo ha costruito è fatto di parole. È attraverso le parole che un ‘cliente’ spiega al fornitore la sua esigenza. È con le parole che il ‘fornitore’ descrive il suo progetto al cliente. “Di cosa parliamo davvero quando parliamo d’amore” è il titolo di un bel libro di Raymond Carver. È una domanda che possiamo porre per tanti termini di uso quotidiano. Di cosa parliamo quando usiamo termini come ‘dato’, ‘informatica’ , locuzioni come ‘trasformazione digitale’ o aggettivi quali ‘disruptive’. Ancora più a monte dove ci porta definire i due interlocutori di un progetto come ‘cliente’ e ‘fornitore’? Non è che invece di usarle queste parole ‘ci usano’, ci portano dove non vorremmo andare o ci inchiodano a un mondo passato?

Le parole non sono strumenti neutri
Nel linguaggio naturale differenza dei linguaggi macchina e del codice, le parole non sono uno strumento perfetto. Le parole possono essere vuote, il latinorum lo definiva Renzo nei Promessi sposi o ‘la supercazzola’ del ‘conte’ Mascetti di Amici miei usate per confondere l’interlocutore.
Le parole possono essere imprecise, possono addirittura significare il contrario di quello che sembrano voler indicare. Quando usiamo una parola non abbiamo a che fare con uno strumento neutro, a disposizione per farne l'utilizzo che vogliamo. Le parole che usiamo hanno una loro storia e una loro ‘missione da compiere’ ci portano dove vogliono loro.

Un dizionario ragionato dei termini più semplici
Ci siamo resi conto che troppo spesso un progetto ‘informatico’ non ha raggiunto gli obiettivi o è stato ingiustamente scartato per colpa delle parole con cui è stato richiesto, descritto o compreso. I progetti e le azioni derivano da parole e generano parole. Per questo abbiamo pensato di dedicare alcuni post a un dizionario ragionato. Abbiamo chiamato questo progetto Cloudwords. Il web è pieno di dizionari che spiegano le sigle e i termini più astrusi utilizzando termini più semplici. Questo è utilissimo ma forse sono i termini più semplici Informatica, dato, digitalizzazione a dover essere approfonditi. Perfino termini del vocabolario commerciale ottocentesco ‘cliente’ o ‘fornitore’ devono essere guardati con una luce nuova. Approfondendo le parole che tutti usiamo quando trattiamo di IT, forse riusciremo anche a spiegare meglio il modo di lavorare e di essere di Cloudhero.

Ecco le parole per noi fondamentali per capire correttamente quali concetti strategici e quale approccio dovremmo considerare in un progetto di trasformazione digitale di successo:

Informatica
Fornitore
Cliente
Dati
Disruptive
Trasformazione
Visione
Know How
Paura (di sbagliare)

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